I sintomi del Parkinson vascolare sono molto variabili e non esiste un quadro tipico con sintomi che da soli possano portare alla diagnosi. Di norma questa malattia si riconosce perché si capisce – da indagini sull’assorbimento della dopamina fatte con DaTSCAN –  che i sintomi non derivano dalla carenza del neurotrasmettitore. I sintomi del Parkinson Vascolare derivano da problemi alla circolazione del sangue nel cervello, come nel caso dell’ictus.

La prima descrizione del Parkinson vascolare è stata fatta nel 1929 dal neurologo britannico Macdonald Critcheley in relazione alle possibili cause della arteriosclerosi, e cioè la malattia che irrigidisce le pareti delle vene e delle arterie causando danni al sistema circolatorio e, quindi, danni al corretto funzionamento degli organi nutriti dalla circolazione sanguigna.

Da allora il Parkinson vascolare rientra nella categoria dei “parkinsonismi” e cioè malattie che mostrano sintomi analoghi a quelli della malattia di Parkinson ma non lo sono perché  non dipendono dalla carenza di dopamina al livello celebrale.

Nonostante la difficoltà di diagnosi, i possono tuttavia distinguere due forme: una acuta e una lentamente progressiva.

  • La forma acuta si manifesta in seguito ad una ischemia, è cioè alla mancanza o all’insufficienza del flusso di sangue che arriva al cervello per far funzionare correttamente le zone  celebrali che devono controllare i movimenti. In questo caso i sintomi del Parkinson vascolare si manifestano solo dal lato opposto del corpo rispetto al lato colpito dall’ischemia. Questa forma può essere temporanea.
  • La forma lentamente progressiva è la più frequente e la sintomatologia è prevalentemente di rigidità e mancanza di movimento, mentre il tremore a riposo è raramente presente. Comunque,  possibile la presenza nello stesso soggetto di malattia di Parkinson e di parkinsonismo vascolare.

Il Parkinsonismo vascolare si manifesta tendenzialmente attorno ai 70 anni, età più avanzata rispetto alla malattia di Parkinson che può manifestarsi anche a 30-40 anni ed attualmente registra il picco delle diagnosi positive tra i 50 e i 60 anni.

Tra tutti i sintomi del Parkinson vascolare, la bilateralità  è l’elemento più tipico della malattia e  comporta il prevalere dei disturbi dell’andatura con maggiori problemi nel camminare, con difficoltà ad iniziare i movimenti, andatura a piccoli passi, difficoltà a cambiare direzione, senso di “piedi incollati al terreno”, instabilità posturale con tendenza alla caduta all’indietro a differenza della tendenza alla caduta in avanti che prevalente nella Malattia di Parkinson.

Accanto a questi sintomi, possono essere talvolta presenti:

  • difficoltà del linguaggio,
  • disfagia e cioè difficoltà a deglutire,
  • labilità emotiva e cioè facilità di cambiamento di umore o stato d’animo
  • incontinenza urinaria
  • sintomi di decadimento cognitivo.

Infatti, tutte le parti di sistema nervoso che causano questi disturbi condividono lo stesso “circuito” di circolazione del sangue nelle aree del cervello.

Infine, è stato rilevato che il decorso sembrerebbe più rapido nei parkinsonismi vascolari probabilmente per la scarsa risposta alla terapia legate alla maggior produzione e/o miglior utilizzo della dopamina.

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